L'UOMO SENZA PAURA
N° 36
(PARTE
SESTA)
Di Carlo Monni
1.
Ok, ho avuto giorni migliori, lo ammetto. Il mio nome è Matt Murdock e
sono un avvocato. Nessuno dovrebbe saperlo (ma in realtà lo sa un sacco di
gente, forse troppa), ma io sono anche segretamente il supereroe chiamato
Devil, cosa che non mi aiuta molto in questo momento e nemmeno l’avere sensi
sviluppati a livelli molto oltre l’umana capacità, direi.
La situazione si può
riassumere molto rapidamente. Un pazzoide che si fa chiamare il Tribuno ha
presso in ostaggio il Tribunale Federale di Manhattan ed in particolare: tutti
coloro che partecipano al processo contro i presunti responsabili
dell’attentato al Radio City Music Hall. Ho già affrontato il Tribuno una
volta,[1] sempre
ammesso che dietro la maschera ci sia sempre lo stesso uomo. Ha un concetto
della giustizia che farebbe apparire il Giudice Lynch come un paladino dei
diritti degli imputati, non sarà soddisfatto, finché non scorrerà il sangue ed
io non posso far niente, a meno di svelare la mia identità segreta e, se non
succede qualcosa alla svelta, sarò proprio costretto a farlo, temo. Ma dove
sono i Vendicatori quando hai bisogno di loro? A questo punto mi andrebbe bene
anche il Ragno d’Acciaio.
La zona del 42° Distretto di Polizia nel
Bronx non ha mai goduto di una buona fama. La sede del Distretto era nota agli
abitanti come Fort Apache, quasi a significare che i poliziotti erano come le
Giacche Azzurre dell’omonimo avamposto dell’Arizona e che al di fuori stavano
inquietanti presenze pericolose ed inafferrabili come gli Apaches. Ora i tempi
dovrebbero essere cambiati ed il clima d’assedio dovrebbe essersi attenuato.
Dovrebbe, ma Willie Lincoln non ne è sicuro. È cieco ed è ben consapevole che
il ritmico rumore del suo bastone bianco non fa che annunciare il suo arrivo,
ma non importa, non intende essere furtivo. Quando apre la porta di quel
magazzino apparentemente abbandonato i suoi sensi percepiscono immediatamente
la presenza del pericolo. Non ha bisogno della vista per questo: si tratta
delle stesse sensazioni che ha sviluppato sin da quando era ancora una recluta
e pattugliava strade simili a quella dove ora si trova; sensazioni che provava
anche quando era nell’esercito, in territorio ostile. La presenza di un nemico
vicino e pronto a colpirti da nascondigli che lui solo conosce. Oh sì, Willie
conosce queste sensazioni ed istintivamente si irrigidisce in attesa di un
attacco e non è sorpreso quando, mentre il suo cane ringhia, la fredda canna di
una pistola viene appoggiata alla sua tempia.
-Ma cosa abbiamo qui?- la voce è sprezzante e giovane. Willie giudica
che abbia a malapena 25 anni. –Non mi sembri uno sbirro, ma puzzi come uno di
loro.-
-Sto cercando informazioni.- replica Willie con voce calma. Ricorda le
parole del suo istruttore all’Accademia della Polizia: “Mantieni il sangue
freddo, non far capire loro che sei spaventato o ti faranno a pezzi.”
–Informazioni su…Ricky Stanton ed il suo assassino e sono pronto a pagarle
bene.-
Ha pronunciato le
ultime parole con voce stentorea, per essere ben udito dagli altri presenti, è
sicuro che sono almeno tre in tutto.
-Hai pronunciato un nome pericoloso, cieco.- gli ribatte quello che lo
minaccia con la pistola –Chi cerca informazioni su Ricky Stanton si mette in un
sacco di guai. Chi mi impedisce di farti saltare il cervello e prendermi
comunque i tuoi soldi?-
-Forse il fatto che la mia 354 Magnum è puntata sulla tua tempia e che
se sparo non rimarrà abbastanza della tua testa da farci uno stecchino, che ne
dici?-
A parlare è stato un
nero massiccio e calvo, che indossa un impermeabile ed una bombetta e mastica
un sigaro appeso ad un angolo della bocca. La sua arma è, in effetti,
appoggiata alla testa del ragazzo.
Willie Lincoln sorride
e dice:
-Ben arrivato Blackbyrd, mi stavo giusto chiedendo quando ti saresti
fatto vivo
Certi giorni sono decisamente peggio di altri e
questo è cominciato davvero male. Sembrava il solito scontro tra fazioni
dinanzi al Tribunale Federale di New York. Sapete come va no? Qualcuno grida
degli slogan, qualcun altro risponde, gli animi si scaldano e le forze di
polizia s’interpongono. Il più delle volte la rissa non scoppia, ma altre volte
succede il peggio e stavolta ci sono messi di mezzo quei fanatici dei Figli del
Serpente. Se non li conoscete, beh non vi siete persi molto. Sono razzisti
della peggior specie, in confronto a loro, il Ku Klux Klan è un ritrovo
parrocchiale. Ogni volta che qualche pazzoide li riforma proclamandosi il loro
Serpente Supremo (un nome cretino, se lo chiedete a me, ma, del resto, io non
sono nemmeno sicuro di capire cosa passa per la testa di chi si mette costumi
attillati e va in giro combattere criminali altrettanto bizzarri e colorati)
diventano sempre più determinati e pericolosi. Secondo loro, se l’America deve
bruciare per diventare una nazione di bianchi, anglosassoni e protestanti, beh
loro appiccheranno il fuoco volentieri. Il loro bersaglio attuale sono i
musulmani e nel caso specifico gli imputati del processo per l’attentato al
Radio City Music Hall.Io e la mia collega Candace Nelson eravamo appena
arrivati davanti al palazzo del Tribunale, che è scoppiato l’inferno: i Figli
del Serpente hanno cominciato a sparare sui manifestanti innocentisti ed è
stato il caos. Ho perso di vista Candace, ho rischiato di essere calpestato
dalla folla, pallottole e raggi d’energia mi passano attorno continuamente, ho
una specie di fucile puntato dritto in faccia ed ho perso i mie occhiali. Oh,
se qualcuno di voi distratti non se lo ricordasse, io sono Ben Urich,
giornalista del Daily Bugle e tra non molto potrei essere morto. Di solito in
questi casi, vengo salvato dal mio vecchio amico Devil o dall’Uomo Ragno, ma
posso scordarmeli stavolta: da quanto ne so l’Uomo Ragno è in Europa[2]
e Devil dovrebbe essere proprio in Tribunale, nei panni di Matt Murdock.
Ma ecco che l’arma del Figlio del Serpente
davanti a me gli viene tolta dalle mani dal colpo deciso di uno scudo circolare
bianco, rosso e blu, che poi torna nella mano di chi l’ha scagliato, mentre una
voce stentorea dice:
-In nome dei Vendicatori, vi ordino di fermarvi!-
Capitan America è
appena entrato in scena.
2.
Il
Tribuno siede al posto del giudice, mentre il povero Giudice Lewis è stato
messo a sedere non molto lontano.
-Dichiaro aperta la seduta.- dice
–Quest’oggi il Popolo degli Stati Uniti giudicherà e condannerà dei pericolosi
nemici della Nazione.-
-Questa è una buffonata!- esclama
improvvisamente il mio vecchio amico Foggy –Tu non sei un giudice e la tua non
è giustizia!-
-Le ordino di fare silenzio avvocato.-
ribatte il Tribuno –Parlerà solo se interrogato.-
Gli
sgherri del Tribuno puntano le loro armi contro di lui ed il mio amico si
calma. Io e Franklin Nelson, detto Foggy dagli amici, ci conosciamo da una vita
ormai. Certo, siamo diversi sia fisicamente, che caratterialmente, ma la cosa
non ci ha mai impedito di essere una bella squadra ed è per questo che, anche
ora che lui ha l’incarico di Procuratore degli Stati Uniti, il suo nome è
rimasto nella ragione sociale del mio studio legale. Ora spero che resti vivo,
abbastanza a lungo da permettermi di trovare una soluzione al nostro problema,
peccato che non riesca ancora a trovarne una decente.
La situazione sembra essere improvvisamente
degenerata. I miei super sensi captano dall’esterno i rumori di una battaglia.
Ci sono scontri, feriti, morti. Avevo sperato nell’arrivo dei Vendicatori,
ebbene eccoli. In tutta questa confusione, mi chiedo, si accorgeranno che il
Tribunale Federale è preso in ostaggio da un pazzoide o dovrò cavarmela da
solo?
La violenza chiama violenza, è un
vecchio detto sempre valido. Come accade con gli incendi in cui nessuno sa dire
con precisione quando e dove è scoccata la prima scintilla, così nessuno saprà
ricostruire con precisione chi o cosa ha dato inizio a tutto. Dal Palazzo della
Corte Federale si propaga come un virus portato dal vento, come se d’improvviso
odi repressi avessero trovato una valvola di sfogo. Bianco contro nero contro
giallo; Ebreo contro Cristiano contro Musulmano. A Central Harlem alcuni capi
della Nazione Nera incitano all’odio ed alla rivolta; a Washington Heights, il
Reverendo Tolliver invita i suoi fedeli alla resistenza attiva contro chiunque
dovesse mostrarsi ostile; a Brooklin il negozio di un immigrato italiano di
seconda generazione viene devastato da un gruppo di ragazzi; nel Bronx i Cani
da Guardia assalgono una libreria che vende le opere di un fotografo
specializzato in nudi femminili; i Figli del Serpente innalzano croci
serpentine in Times Square ed altrove. In breve è guerriglia urbana. Alla fine
si scoprirà che tutto è durato meno di due ore, ma sembreranno due giorni.
Quando
affrontammo la crisi infernale potevo almeno dare la colpa a fattori esterni,
stavolta, invece, devo accettare che quello che vedo accadere è solo colpa
dell’uomo e della malvagità che alberga nel suo cuore. Quando esco sulla soglia
della chiesa ci trovo Butch, uno dei Ciccioni, una delle bande giovanili del
quartiere. Quelli che lo stanno assalendo sono membri di un’altra banda e Butch
sarebbe ridotto molto peggio, se non avesse avuto indosso il casco che porta
abitualmente quando va in skateboard.
-Fermi!- intimo loro e spero che la mia voce sia abbastanza
autoritaria.
-Si tolga di mezzo Padre Gawaine o dovremo sistemare anche lei.-
ribatte quello che deve essere il capo.
-È proprio quello che dovrai fare, ragazzo, perché non me ne andrò da
qui.-
-Bada prete io non scherzo.-
Sguaina il
coltello. Per un attimo mi viene da sorridere. Ho visto questa scena per anni.
Sono stato bambino in questo quartiere in tempi in cui si diceva che per uno di
sangue irlandese c’erano solo tre scelte nella vita: poliziotto prete o
criminale. Ero un tipo irrequieto e mi davo da fare, ho sostenuto molte risse
di strada. Non avevo coltelli o pistole, ma solo i pugni. Una delle prime cose
che ho imparato è come aver ragione di uno armato di coltello. A volte penso
davvero che sarei diventato un piccolo criminale se da bambino non fossi andato
a seguire gli allenamenti alla Palestra Fogwell giù all’angolo. Cosa il vecchio
Pop Fenton vide in me, credo che non lo capirò mai, ma alla fine fu la boxe a
salvarmi ed a portare Sean Patrick
Gawaine, settimo di sette figli di una tipica famiglia irlandese di Hell’s Kitchen,
sino alle soglie del titolo mondiale dei pesi massimi. Curioso come, in fin dei
conti, sia poi diventato un prete come da tradizione, no? Il che ci riporta al
tizio col coltello. Il nostro è soprattutto un duello di sguardi Lui cerca di
capire se sono davvero pronto ad affrontarlo
e comincia a chiedersi perché sono così spavaldo. Ora, se solo non cede
alla tentazione di mostrare ai suoi amici quanto è coraggioso e che non si fa
intimorire da un prete disarmato…
-Ma cosa abbiamo qui?-la voce di Suor Maggie eccheggia come una
fucilata –Robert Fuller, non credevo che ti avrei mai visto picchiare i
ragazzini e minacciare i sacerdoti. Certo quando una da piccolo ruba dalle cassette dell’elemosina, non ci si può
aspettare che venga su tanto bene, ma è un peccato lo stesso.-
Quella donna non
ha peli sulla lingua. Si direbbe che non abbia paura di nulla o che non le
importi di quel che può accaderle.
-Togliti dai piedi, vecchio pinguino.- le ribatte il ragazzo.
-Non credo proprio che lo farò. Certo dovrai colpirmi e diventerai molto famoso come quello che ha
ammazzato la suora.-
Il giovane rimane
fermo per quel che rimane un lungo istante, poi…
-Bah… andiamo via, non ne vale la pena.-
E se ne vanno,
lasciandoci alla cura del ferito.
-Non so come ci sei riuscita, ma li hai convinti.- le dico.
Suor Maggie
sorride e risponde:
-In realtà mi sono intromessa per il loro bene: non sapevano di aver a
che fare con Kid “Pugno Proibito” Gawaine, i cui pugni sono registrati come
armi mortali.. Quei quattro ragazzi non avrebbero avuto scampo.-
Confesso di non
riuscire a capire se parla sul serio o mi sta prendendo in giro, anche se la
seconda cosa è più probabile, ma ora non ha importanza, abbiamo un ferito di
cui occuparci.
3.
Sta succedendo qualcosa a questa città
ed io non so cosa sia. Questo è intollerabile. Io sono il Gufo, sono al comando
della criminalità dell’intera Costa Est e fin dai miei giorni come raider a
Wall Street so che la conoscenza è uno dei migliori strumenti per esercitare il
controllo ed il controllo significa potere.
-Gufo,
abbiamo l’informazione che cercava.- a parlare è stato uno dei miei
luogotenenti.
-Benissimo. Fate
in modo che arrivi alle orecchie giuste. Non mi piace l’idea che qualcun altro
porti il caos nel mio territorio, è ora di porvi rimedio.-
Mi rivolgo al mio killer di fiducia,
Lapide:
-Ti
occuperai tu di tutta la faccenda. So che hai un interesse personale in questo
e mi sta bene, ti renderà più attento. Se sorgono difficoltà, sai cosa fare.-
Lapide sogghigna e poi annuisce.
-Può
contarci Gufo.- è la sua risposta.
Come ho detto, nessuno può far danni in
questa città e passarla liscia se danneggia anche i miei affari e chi lo scorda
sarà costretto a d impararlo nel modo più duro.
Il suo nome è Luke Cage ed è l’originale Eroe a
Pagamento, il primo della sua specie, diciamo così. In questo momento, però,
non pensa ad essere pagato, il suo solo interesse è per il gruppo di Figli del
Serpente che sta di fronte a lui nel bel mezzo di Times Square. Se c’è una cosa
che odia sono i razzisti e non è bello trovarsi sulla sua strada quando è
arrabbiato. I figli del Serpente lo imparano nel modo più duro.
Il Tribuno parla:
-Questi tre
stranieri senza Dio hanno compiuto un vile attentato contro le nostre sacre
istituzioni, causato la morte di innocenti cittadini americani. La pena per un
tale crimine è la morte ed io mi assumo il compito di irrogarla in nome del popolo.-
Si alza in piedi e punta il suo
martelletto contro i tre imputati. Mi rendo conto di avere aspettato troppo. Al
diavolo l’identità segreta, accada quello che accada, devo intervenire e… un
momento… c’è qualcosa fuori dalla finestra, o meglio, qualcuno e non poteva
arrivare in un momento migliore.
4.
Si
fanno chiamare i Potenti Vendicatori e qualcuno li chiama i più potenti eroi
della Terra. Per alcuni sono la versione
moderna degli dei mitologici e perché no? In fondo, almeno due dei hanno fatto
parte dei loro ranghi in passato e forse vi torneranno in futuro, chi può
dirlo? Capitan America, la Sentinella della Libertà, ha fatto loro da
battistrada, ma ben presto alle sue spalle ecco arrivare: la Meravigliosa Wasp;
lo Straordinario Ant Man; l’Invincibile Iron Man; War Machine; Occhio di Falco,
il Tiratore Scelto; l’uomo chiamato Nova, Falcon, il Fante di Cuori; la
Visione; Machine Man, Songbird; Photon; l’Uomo Sabbia. Chi può resistere ad una
tale squadra? I Figli del Serpente ed altri come loro imparano presto l’amara
risposta.
La finestra s’infrange di colpo e la Pantera Nera piomba nella stanza.
Non parla, si muove rapido come un vero felino. Evita i colpi che gli scagnozzi
del Tribuno gli sparano con incredibile facilità e, pur essendo disarmato, ne
atterra un paio con notevole facilità, poi si rivolge a tutti noi ostaggi:
-Fuori tutti,
adesso!- ordina con voce sicura.
-Ma… - obietta
Richard Walton Flood, il Pubblico Ministero mandato dal Ministero di Giustizia
per affiancare Foggy nel processo –La fuori ci sono…-
-La fuori non c’è
nessuno!- replica T’Challa –Sbrigatevi adesso. Mi pare di sentire i suoi occhi
addosso. Lui è un amico fidato, sa che sono Devil e mi sta dando un’opportunità
di filarmela ed assumere le vesti del mio alter ego. Sento che Foggy mi prende
per un braccio e mentre corriamo fuori mi urla in maniera sin troppo esagerata:
-Mettiti al sicuro
Matt!-
Sono letteralmente trascinato fuori
dalla massa dei fuggiaschi. In effetti, non c’è nessuno fuori. Qualcuno ha
sistemato le guardie e la lieve traccia di profumo che sento mi indica
infallibilmente la responsabile. Il sospetto è confermato da una voce che mi
sussurra:
-Seguimi Matt.-
Chi altri, se non Natasha Romanov,
la Vedova Nera, avrebbe potuto sistemare le guardie in maniera così efficiente
e silenziosa?
Entriamo in una stanza vuota e qui rapidamente mi sbarazzo dei vestiti,
rivelando la mia uniforme di Devil.
-Mmm in altri
momenti mi faresti venire delle idee Mr. Murdock, ma immagino che non sia il
caso adesso, vero?-
Mentre mi sistemo la maschera
rispondo seccamente:
-No, non lo è.
Seguimi, c’è un lavoro da fare.-
Bronx, la sola parte
della città di New York che si trovi sulla terraferma. I membri di una gang
locale decidono che è il momento opportuno di chiudere i conti con i loro
rivali di sempre. Sulla loro strada si para un uomo, un giovane biondo
dall’aria spavalda:
-Signori, io detesto la violenza. Che ne
direste di piantarla qui… con le buone?-
-E se non ce ne andiamo, ci fermerai tu da
solo?-
-Non pensavo di farlo da solo, infatti.-
risponde l’uomo chiamato Robert Diamond.
Alle
sue spalle compaiono due uomini ed una donna. Il primo uomo è un nero coi
capelli ricci ed i baffi e l’aria decisamente minacciosa; il secondo uomo è un
cinese, non sembra particolarmente pericoloso a vedersi… almeno finché non lo
guardi negli occhi, il suo nome è Lin Sun; la ragazza è anche lei orientale e
non è il caso di sottovalutare le sue capacità, si chiama Lotus Shinkuko.
Insieme questi quattro erano noti come i Figli della Tigre ed ai loro tempi si
sono battuti perfino contro esseri cosmici, una banda di strada non li
impressiona minimamente.
-Avete fatto un errore ragazzi…- è il commento
di Abe Brown –Peccato… per voi.-
Quando io e Natasha rientriamo nell’aula, T’Challa dimostra di non
avere affatto bisogno d’aiuto, anzi: sono gli scagnozzi del Tribuno che
potrebbero aver bisogno d’aiuto contro di lui. Le sue mosse sono rapide ed
eleganti e, come sempre, semplicemente efficienti. Sono sicuro che potrebbe
benissimo accorgersi del figuro che lo sta prendendo di mira alle spalle, ma
anch’io ho diritto di divertirmi, no? Potrei fermarlo in molti modi, ma opto
per il più teatrale e lancio il mio fedele bastone e lo disarmo, poi, mentre il
bastone torna nelle mie mani, gli dico:
-Non lo sai che le
armi da fuoco sono pericolose?-
Ho appena detto la mia battuta, che
mi rendo conto che forse sarebbe meglio che tornassi allo stereotipo dell’eroe
forte e silenzioso. Salto contro un altro scagnozzo abbattendolo con un calcio,
poi io e la Pantera Nera ci ritroviamo schiena contro schiena.
-È un piacere
rivederti Devil.- mi dice lui –La nostra comune amica era sicura che ti saresti
unito volentieri a noi.-
Allude alla Vedova Nera e cerca
anche di fornirmi un alibi. C’è anche troppa gente che è al corrente di un
legame tra Matt Murdock e Devil, non mi sembra il caso di aumentare i loro
sospetti.
-Fermateli!
Fermateli!- urla il Tribuno quasi istericamente
Io salto verso di lui, evitando il
raggio che fuoriesce dal suo martelletto.
-La Corte non è più
in sessione, vostro onore.- gli grido, mentre gli salto addosso, trascinandolo
giù dal seggio del Giudice.
-Maledetto, non ti
permetterò di rovinare tutto!-
-Troppo tardi,
ormai, qualunque fosse la tua intenzione, hai perso.- gli ribatto.
Improvvisamente i miei supersensi
sentono qualcosa di strano provenire dal costume del Tribuno: il sottile rumore
di un circuito elettrico che si chiude, un ronzio sommesso che si fa sempre più
forte. Cosa sta accadendo?
5.
Si
fanno chiamare New Warriors, un gruppo di adolescenti riunito per combattere
per le cause giuste. Forse è solo ingenuità od entusiasmo giovanile, ma loro ci
credono davvero ed è per questo che, quando scoppiano tumulti all’Empire State
University, Speedball, Spirito Libero e Rictor non si tirano indietro nel
compito di proteggere gli innocenti.
Contemporaneamente,
alla Midtown High School, Jolt e Rage fanno altrettanto con l’aiuto del
misterioso Darkhawk
Si
sono attribuiti il nome di Difensori, in segreto si sono dedicati a proteggere
l’umanità e mentre alcuni di loro, come la Valchiria od il Cavaliere Nero,
combattono per le strade intrise di pazzia, il loro membro più strano Rintrah,
lo Stregone Supremo, erede del ruolo che fu del Dottor Strange, la cui
apparenza di toro antropomorfo verde è, probabilmente, la meno sconcertante
delle cose che lo riguardano.
-Quest’ondata di violenza non è naturale.- dice
a nessuno in particolare.
-Una nuova invasione demoniaca?- gli chiede il
servitore Wong.
-No mio buon amico.- risponde Rintrah –Tutto
questo è opera dell’uomo e sto cercando sia di trovarne la fonte, che di tessere
un incantesimo che disfi quest’opera malvagia.-
Ci
sono anche eroi solitari a New York.
L’enigmatica Donna Ragno, ad esempio, che non
vede motivo di intervenire in questa strana vicenda e pensa ai suoi affari
personali.
Iron Fist la pensa diversamente, invece ed usa
i suoi poteri contro coloro che minacciano l’incolumità degli innocenti.
Lo
stesso fa Night Trasher , taciturno eroe di colore.
6.
Agisco d’istinto, senza
pensare e salto all’indietro una frazione di secondo prima che il corpo del Tribuno
sia attraversato da una scarica elettrica ad alto voltaggio che lo uccide
istantaneamente. L’odore di carne bruciata, misto a quello dell’ozono è
insopportabile.
-Ma che…?- è la voce sorpresa di Natasha, mentre tutt’intorno a lei ed
alla Pantera nera, gli sgherri del Tribuno cadono, stroncati anch’essi da
scariche elettriche provenienti dai loro costumi.
Qualcuno ha potato i rami secchi.
Li chiamano mutanti, un ramo dell’evoluzione
umana verso nuove ed inesplorate strade e come tutto ciò che è nuovo e diverso,
si sono attirati l’odio di chi non riesce ad accettare nulla che sia differente
dalla sua visione del mondo. Ma ci si potrebbe chiedere: ma davvero l’uomo ha
bisogno di una ragione per odiare? Non è forse vero che basta solo un pretesto
qualunque per scatenare i più bassi istinti che giacciono negli animi umani? Se
fosse così gli sforzi di uomini e donne coraggiosi che si battono perché siano
la tolleranza ed il buon senso a vincere sarebbe del tutto inutile.
Loro
sono gli Incredibili X Men e seguono il sogno del loro fondatore, il Professor
Charles Francis Xavier, nonostante tutto. L’ondata di violenza che ha colpito
New York non li trova impreparati, sebbene siano reduci dall’ultima di troppe
battaglie. Mentre i suoi compagni cercano di fermare la folla con i loro
peculiari poteri in terra come in cielo, l’X-Woman chiamata Tempesta si erge al
di sopra del Chrysler Building e raccoglie tutte le sue forze per scatenare al
massimo i suoi poteri.
Pochi
minuti dopo, un acquazzone come mai New York ne ha visti durante la sua
esistenza si scatena sull’intera città.
.La pioggia sembra portar via gli ultimi
residui di violenza, come se purificasse l’intera città. Sono 10 minuti intensi
e quando il temporale termina, tutto è finito. O almeno così sembra..
7.
Ero convinto che il
Tribuno fosse a capo di tutto, ma a quanto pare, era anche lui un burattino nelle
mani di qualcun altro, che ad un certo punto ha considerato sia lui che i suoi
uomini sacrificabili. Ma chi e perché? Devo scoprirlo in un modo o nell’altro.
-Stai bene vecchio amico?- mi chiede la Pantera.
-Si.- rispondo –Per fortuna ho avvertito in tempo quel che stava per
avvenire e non ho avuto danni. Avrei dovuto capirlo prima, però. I miei sensi
dovevano avvertire quel meccanismo.-
-Non puoi pretendere di essere infallibile, Devil.-
-Si forse hai ragione.- mi rivolgo a lui e la Vedova Nera. –Devo
ringraziarvi amici. Il vostro aiuto è stato…-
-Oh lascia perdere.- ribatte Natasha –Io mi sono divertita e scommetto
che, in fondo, anche Sua Maestà direbbe lo stesso. Ora però, direi che è meglio
filare.-
Giusto. Per tacere
d’altro, Matt Murdock deve fare al sua ricomparsa.
Bagnati, ma vivi. Io e Candace Nelson possiamo
dirci soddisfatti, in fondo, che sia finita così. Ci sarà molto da raccontare
sul Daily Bugle domani. I Vendicatori e la Polizia sgomberano la zona ed io e
la mia fedele assistente (Meglio non chiamarla così, apertamente però, potrebbe
aver da dire la sua al riguardo) ci avviciniamo al Tribunale Federale in tempo
per vedere gli imputati infilati in un furgone cellulare. Candace si avvicina
al fratello Foggy e gli chiede:
-Tutto rimandato
per oggi, fratellone?-
-Oh sei tu
Candace? Si, il Giudice Lewis ha deciso che non era il caso di proseguire dopo
quanto era accaduto. Riprenderemo domani e…-
Nelson non riesce a proseguire la
frase. Fatti pochi metri il cellulare esplode ed è subito avvolto da alte
fiamme.
-Mio Dio!- è la
reazione di Candace.
L’esplosione ha ucciso i tre
imputati e gli agenti federali di scorta. Come la bomba ci sia finita è un
mistero. A quanto pare il processo è finito.
-Sembra proprio
che il mistero resterà irrisolto.- dico a Matt Murdock –Erano davvero loro i
colpevoli o sono stati incastrati da qualcuno? Temo che ormai non interessi più
a nessuno scoprire la verità.-
Ti sbagli Ben.-
replica Matt –A me importa e non mi fermerò finché non l’avrò scoperta, puoi
contarci.-
Da
un’altra parte, un gruppo di persone si sta congratulando con una che appare su
uno schermo panoramico.
-I miei complimenti Seminatore d’Odio.- dice
uno del gruppo –Il suo raggio dell’odio ha funzionato proprio come aveva
detto.-
<<Mein Freund doveva pur sapere che la
mia è una scienza superiore. Ho acconsentito di buon grado a fornirvi un
prototipo adatto alla vostra… come vogliamo chiamarla?>>
-Possiamo chiamarla una dimostrazione nel
reciproco interesse.-
<<Certo, certo. Sehr Gut. Vi auguro buona
fortuna per i vostri piani signori, ora devo lasciarvi, affari più urgenti
richiedono la mia attenzione..>>
Non
appena lo schermo si è spento, una voce maschile dice.
-Che arrogante figlio di…-
-Arrogante, forse…- risponde una donna -… ma
grazie a lui abbiamo saputo quel che ci serviva sapere: possiamo modellare
questa città a nostro piacimento perché, come ho sempre saputo, il potere
dell’odio è sempre il più forte!-
FINE
PARTE SESTA
NOTE
DELL’AUTORE
Termina qui una sequenza narrativa
che lascia molti punti irrisolti, ma ne parliamo subito nelle note.
1) In quest’episodio compaiono in piccoli camei
praticamente tutti i supereroi ed affini che abitano a New York e si trovano in
città al momento del fatto. L’Uomo Ragno manca perché è in Scozia, come visto
nel #49 della sua serie. I motivi dell’assenza di Moon Knight ed Elektra sono
spiegati in Marvel Knights #36. Se ho dimenticato qualcuno fatemelo sapere.
2) A livello di continuity, diciamo che: i
Vendicatori appaiono qui tra il #44 ed il #45 della loro serie; i Difensori
prima del loro #36, gli Incredibili X Men dopo il loro #19. Night Trasher e
Iron Fist appaiono qui, ovviamente, prima della loro apparizione in abiti
civili in Iron man #25.
3) Per quanto riguarda la Pantera Nera, appare qui
dopo gli eventi di Marvel Knights #35 e sarà nostro ospite per qualche altro
episodio. Quanto alla Vedova Nera, beh… non si sa mai. -_^
4) I tre
imputati della strage al Radio City Music Hall sono morti. Uccisi… ma da chi?
Erano innocenti usati come capri espiatori? Il complotto contro di loro era
guidato dagli stessi che li hanno uccisi? E questi sono i mandanti del Tribuno?
E questi mandanti sono gli stessi che vediamo nell’ultima scena parlare col
Seminatore d’Odio? A questi ed altri quesiti risponderà la prossima saga: “La
Bilancia della Giustizia”, a proposito della quale…
Nel prossimo episodio: mentre Matt Murdock persegue la verità su quanto
è avvenuto in quest’episodio, il suo studio accetta il caso di un ragazzo
mutante che vuol far causa la Governo degli Stati Uniti in merito
all’Operazione Zero Tolerance. Tutto questo ed altro ancora vi aspetta se
continuerete a leggere questa serie.
Carlo